Il Modellamento o Modeling

Il modellamento

 

Il modellamento è un aspetto importante dell’apprendimento sociale

 

I modelli socialmente significativi forniscono all’osservatore non solo un’adeguata dimostrazione delle risposte “overt”, ma anche di quelle  “covert” (per esempio pensando ad alta voce e descrivendo in tal modo le tattiche usate).

I modelli sono in grado di modellare e rimodellare le concezioni e le aspettative che ognuno di noi nutre nei confronti degli altri e di se stesso.

Là dove l’esposizione ai modelli negativi produce effetti negativi sulla prestazione dei soggetti molto ansiosi, quella a modelli che presentano un comportamento adattivo gioca un ruolo preciso nel facilitare l’apprendimento e la prestazione,

L’esposizione a modelli socializzanti, inoltre, sembra consolidare il comportamento socialmente adattivo in giovani delinquenti, specialmente in quelli con un elevato livello l’ansia.

Inoltre le ricerche condotte a proposito del modellamento hanno dimostrato che   le persone con un livello elevato di ansia sono particolarmente sensibili a tutte quelle dimostrazioni nelle quali vengono presentate modalità corrette per accostarsi ad analizzare il problema.

L’utilizzazione del modellamento nella pratica terapeutica è stato possibile in quanto esso è in grado di assolvere le seguenti funzioni:

    1 Consente l’acquisizione di nuovi comportamenti (funzione acquisitiva) che in questo modo entrano a far parte del repertorio comportamentale del soggetto.

    2 Stimola il soggetto ad utilizzare in modo più adeguato modalità comportamentali che fanno parte già del suo repertorio (funzione facilitativa)

In un esperimento eseguito da O’Connor questi è riuscito ad aumentare la frequenza dei rapporti interpersonali in bambini socialmente isolati, proiettando un filmato nel quale venivano presentate scene di interazione interpersonale, alle quali partecipavano bambini aventi la stessa età degli osservatori, cioè di quelli socialmente isolati.

Nel corso di questo esperimento, il modellamento è servito a far emergere nei bambini-osservatori comportamenti che esse già possedevano ma che non si manifestavano con la debita frequenza.

   3 Favorisce la disinibizione di comportamenti che il paziente evitava di manifestare, in quanto inibiti dalla paura e dall’ansia (funzione disinibitrice).

Nei disturbi fobici vengono generalmente evitati i comportamenti d’avvicinamento alla situazione temuta in quanto essi provocherebbero tensioni troppo accentuate, tali comunque da arrecare al soggetto disturbi emozionali non facilmente gestibili.

In questi casi la presenza di un modello che emette i comportamenti evitati dal fobico serve ad eliminare l’inibizione che lo blocca.

   4 Permette l’estinzione vicariante delle paure associate a particolari situazioni-stimolo (funzione istintiva).

La visione di un modello che esegua i comportamenti temuti dal fobico, senza manifastare alcun segno di paura o di panico, consente l’instaurarsi nell’0sservatore di un processo di estinzione che proprio per questa ragione, viene chiamato vicariante.

   5 Tende a indurre l’inibizione di comportamenti che altrimenti verrebbero emessi dal soggetto (funzione inibitoria).

Il modello che segue una determinata attività e viene per questo punito, indica all’osservatore che tale attività è proibita e che la sua esecuzione comporta una penalizzazione più o meno severa.

A cura di Paola Felici

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