Desensibilizzazione sistematica di Wolpe

Tecniche per inibire la paura

 

La desensibilizzazione sistematica ed i suoi elementi

Il nucleo della teoria della DS formulato da Wolpe afferma che: se è possibile fare in modo che una risposta antagonista all’ansia compaia alla presenza dello stimolo ansiogeno, in modo tale che essa provochi l’eliminazione parziale o totale della risposta d’ansia, si viene ad indebolre il legame esistente tra questo stimolo e l’ansia stessa.

Gli elementi che costituiscono la desensibilizzazione sistematica cono: l’individuazione e l’utilizzazione di stimoli che producono risposte in grado di inibire l’ansia, il graduale passaggio da situazione-stimolo meno ansiogena a situazione-stimolo più ansiogena, la sostituzione di risposte indicatrici di minore ansia a risposte indicatrici di una ansia maggiore nei confronti di una stessa situazione stimolo.

Quindi:

1 – L’addestramento al rilassamento muscolare

2 – La costruzione di una gerarchia indivudualizzata di stimoli ansiogeni

3 – L’abbinamento degli item della gerarchia con lo stato di rilassamento (desensibilizzazione sistematica vera e propria).

Applicabilità della desensibilizzazione sistematica

Molti dati sperimentali dimostrano che la desensibilizzazione sistematica è stata usata con successo nel trattamento di un’ampia varietà di disturbi fobici, come la paura delle altezze, della guida dell’automobile, di diversi animali, degli esami, di parlare  in pubblico, di volare, dell’acqua, di figure autoritarie, delle iniezioni, della folla ed altre.

Prima di scegliere la desensibilizzazione sistematica come modalità d’intervento, è importante assicurarsi che l’ansia che il soggetto prova di fronte a determinate situazioni non sia legata ad una mancanza delle abilita strumentali necessarie per affrontare positivamente quelle situazioni

La gerarchia degli stimoli ansiogeni

 

La fase più delicata di questa terapia è la costituzione degli stimoli ansiogeni, consistente nell’individuazione di tutta la gamma degli stimoli che producono nel paziente le risposte d’ansia e di paura.

Questa gerarchia è composta da situazioni ansiogene ordinate in maniera graduale, a seconda del grado di ansia che esse provocano nel soggetto.

Una volta individuata l’intera gamma degli stimoli ansiogeni, si passerà ad una loro suddivisione in sottogruppi, sulla base di tre modalità di raggruppamento principali che danno origine a tre fondamentali gerarchie: gerarchie tematiche, gerarchie spazio-temporali e gerarchie miste.

Nelle prime, gli item si riferiscono tutti ad uno stesso tema principale (per es. alle altezze o alla guida dell’automobile); nelle seconde le situazioni sono ordinate in telazione alla vicinanza spaziale o temporale con una situazione specifica (per es. nel caso di una fobia per gli esami potrebbe comprendere item come: immaginare che le manchi un mese, tre settimane, due settimane etc. all’esame), mentre le ultime sono composte da item che si conformano ad entrambi i criteri precedenti (gerarchie tematiche e spaziali).

Ogni gerarchia dovrebbe comprendere tra i 10 ed i 15 item la cui posizione può essere determinata dal cliente il quale colloca in una scala, che va da 1 a 10, i vari item a seconda dell’ansia che provocano.

Una volte completata la gerarchia e raggiunto un livello soddisfacente di addestramento al rilassamento, si può procedere all’inizio della desensibilizzazione sistematica vera e propria, la cui fase iniziale consiste nel far immaginare al soggetto la scena meno ansiogena della gerarchia mentre è profondamente rilassato

A cura di Paola Felici

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