Sonno

Il sonno e l’interpretazione onirica

L’importante apporto della psicanalisi

 

Il sogno è uno degli stati modificati di coscienza più comuni. Si tratta di un’attività che coinvolge tutti i sensi, anche se in percentuale diversa: le esperienze visive sono presenti in tutti i sogni, quelle uditive nel 40-50% e quelle gustative, olfattive e tattili in percentuale relativamente bassa.

Si possono distinguere due stati di sonno, ben riconoscibili sui tracciati elettroencefalografici: il primo, detto “sonno sincronizzato” o “sonno non-REM” (dall’inglese Rapid Eye Movement) occupa la maggior parte del sonno ed è caratterizzato da livelli relativamente bassi di pressione sanguigna e battito cardiaco, da una minima attivazione del sistema nervoso autonomo e dall’assenza di sogni.

Il secondo, detto “sonno desincronizzato” o “sonno REM”, si presenta ciclicamente ed è caratterizzato dall’attivazione del sistema nervoso autonomo, da rapidi movimenti oculari e dalla presenza di sogni di cui si conserva spesso il ricordo. Generalmente, un adulto presenta quattro o cinque periodi di sonno REM, a distanza di circa 90 minuti l’uno dall’altro, durante i quali si verificano sogni che possono essere ricordati. In questa fase possono essere integrati nel sogno anche alcuni stimoli fisici reali (ad esempio il suono della sveglia).

Fino a qualche tempo fa il sonno era considerato come la sospensione dello stato di coscienza e dei processi mentali ad essa associati. Studi recenti hanno, invece, dimostrato che per alcuni è possibile individui essere consapevoli di star sognando (i cosiddetti sogni lucidi). In questo caso la consapevolezza è la condizione necessaria perché ci sia la capacità di compiere movimenti volontari con l’intento di comunicare.

Con l’avvento della psicoanalisi, si è iniziato ad osservare il fenomeno sogno in un modo nuovo, si è cercato di elaborarne i contenuti per farlo diventare cosciente. Si è, quindi, riusciti a catalogare vari tipi di sogno: in alcuni, il contenuto onirico è riferito ad eventi avvenuti nelle giornate precedenti, altri vengono inquadrati come “sogni di appagamento di desiderio”, come risposta ad un nostro desiderio irrisolto. In altri ancora, capita di trovare un groviglio di situazioni diverse in cui non si riesce a dare un senso logico. È per questo tipo di sogno che Freud ha usato il termine di “processo di condensazione”, in cui varie situazioni si intersecano e si sovrappongono in modo talmente caotico che per una giusta interpretazione occorre l’aiuto di un esperto.

Questi sogni con alto contenuto emotivo, di solito, contengono i “bandoli delle varie matasse”. Proseguendo nella scala, vi sono, poi, i cosiddetti sogni simbolici, in questo caso grande merito va a Jung che, con le sue ricerche sul simbolismo e i suoi significati archetipici, ci apre un mondo ancora abbastanza inesplorato. Anche in questo caso sia il contenuto manifesto che quello latente devono essere tradotti da un esperto.

A cura di Paola Felici

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