L’interruzione di gravidanza

L’interruzione di gravidanza

Con le rappresentazioni familiari, ci si allontanata di molto dal mondo delle idee e delle ideologie.

Rappresentare un bambino abortito ci fa vedere tutto in una nuova prospettiva.

Ciò che un aborto porta con se è visibile dalle reazioni dei rappresentanti, con l’aiuto dei quali si procede anche a ricercare la buona soluzione.

I bambini abortiti fanno parte del sistema del presente. E’ quindi lì che vanno collocati. Essi non appartengono al sistema originario.

Raimund e Irene hanno già tre figli e non ne vogliono altri.

Quando Irene suo malgrado rimane incinta un’altra volta, entrambi pensano che la soluzione migliore sia quella di interrompere la gravidanza.

Dopo questa soluzione Irene sta male, ma poi ritrova il suo equilibrio. “ho fatto la cosa migliore per tutti noi”, dice, e riprende la sua vita quotidiana.

Ma il suo rapporto con Raimund diventa difficile. Non vanno più tanto d’accordo e si allontanano l’uno dall’altra.

Tramite le rappresentazioni, vediamo che spesso accade, (nonostante il sostegno anche terapeutico dato a chi decide di percorrere questa strada) l’interruzione di gravidanza viene vissuta dalla coscienza come un torto o una colpa, questo è quanto percepisce la nostra coscienza interiore, che non si lascia influenzare da argomenti e giustificazioni, ma resta indipendente da questi.

Si tende a rimuovere quello che l’anima percepisce come un torto.

Ma l’istanza presente nella nostra interiorità cerca una compensazione.

A volte dopo una un interruzione di gravidanza, anche la relazione viene interrotta, oppure nascono problemi nella sfera sessuale.

Può accadere che, come compensazione di questa perdita venga sacrificata la relazione.

Nella rappresentazione di alice il bambino, viene sistemato dietro Irene e Raimund.

E’ separato dai genitori e sente molto freddo.

Il terapeuta mette il bimbo in primo piano, di modo che lo si veda.

Raimund guardando i bambino negli occhi si sente triste, mentre Irene distoglie lo sguardo.

Il bambino sta meglio, si siede per terra e si appoggia con la schiena ai genitori.

Riconoscere il bambino come parte del proprio sistema e dargli un posto nel proprio cuore è una buona soluzione per l’anima.

Una paziente, da anni in psicoterapia, iniziata per problemi di relazioni di coppia, (il marito non l’avvicinava più sessualmente e dormivano in stanze separate), quando le domando se nella sua vita ci sono stati aborti, mi racconta che tra il primo e la seconda figlia, ha avuto tre interruzioni di gravidanza.

La proposta per una buona soluzione fu questa: le dissi di acquistare tre cornici in argento, riempirle con dei bei panorami, quello che più le sembrava adatto, e se voleva, poteva dare un nome ad ognuno, come riconoscimento dell’appartenenza a quel gruppo familiare, se voleva poteva parlargli e mostrargli il mondo, tenerle bene in vista per qualche tempo e poi lasciarli andare.

Le dissi anche che se voleva poteva far partecipare a questa esperienza anche il marito.

Quello che mi raccontò la seduta seguente fu che: aveva seguito i miei consigli ed aveva mostrato le tre cornici d’argento anche al marito, il quale dopo tanti anni aveva potuto piangere abbracciato alla moglie.

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