Classi di stimoli paurogeni

Classi di stimoli paurogeni

Gli stimoli esterni che attivano le componenti della paura, sono di due tipi:

    1) stimoli specifici che hanno la possibilità di suscitare paura;
2) stimoli sensibilizzanti, il cui effetto è quello di aumentare la sensibilità della persona nei confronti di specifici stimoli paurogeni.

    Queste classi di stimoli sono attive solo nel caso in cui la situazione si sente come minacciosa, altrimenti non vengono attivate le risposte tipiche delle fobie.

Nel suddetto caso scattano diverse possibilità:

    a  –  il soggetto si difende cognitivamente; si passa qui dalla minaccia alla non minaccia, in quanto il pensiero depotenzia la paura inerente alla situazione stimolo.

    b  –  il soggetto, attingendo al suo bagaglio di esperienza vissuta in situazioni analoghe, gestisce adeguatamente il suo comportamento.
Anche in questo caso si passa dalla minaccia alla non minaccia;

    c  –  il soggetto fugge dalla situazione o la evita.
Questo comportamento pur riducendo momentaneamente lo stato di paura non la elimina ma, al contrario, la intensifica.

    d  –  il soggetto emette le risposte tipiche di paura che sono di natura neurovegetativa, motoria, verbale soggettiva.

    La comparsa di queste risposte dà vita a sua volta, ai seguenti feedbak:

    A   –  tende ad aumentare la sensibilità del soggetto il quale, in future situazioni analoghe, manifesterà uno stato crescente di agitazione.

    B  –  viene a costituirsi una paura condizionata nei confronti di alcuni elementi che fanno parte della risposta primaria di paura.

    Se una persona in preda alla paura presenta un aumento del battito cardiaco, ciò può indurla a temere che possano verificarsi conseguenze ancora più gravi in una successiva situazione di paura.

    I diversi feedbak producono effetti cumulativi di potenziamento della carica paurogena contenuta negli stimolo con un andamento circolare.

A cura di Paola Felici

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